L’online non è solo per le professioni digitali
Costruire un’identità online per uscire dai confini del proprio territorio
“Era settembre 2022: me lo ricordo bene. Avevo bisogno di capire come fare marketing di me stessa. Volevo dare qualcosa in più alle mie persone, ma non sapevo come farlo.
Negli ultimi mesi, avevo avuto un aumento consistente di follower sul mio profilo Instagram ma non di clienti.
Sentivo il bisogno di capire come sviscerare il mio progetto e concretizzarlo.
Ero alla ricerca di un modo nuovo per approcciarmi alla mia community e riuscire a creare un legame di fiducia, anche se digitale.
Volevo acquisire un metodo di lavoro che mi permettesse di respirare e ritagliare spazio per me, acquisire più clienti per riuscire ad aprire uno studio mio, diventare la Consulente del Lavoro di riferimento per tutti i genitori d’Italia.
Oggi, a distanza di un anno, mi accorgo che ce l’ho fatta e mi viene un po’ da piangere!”.
Ricordo ancora il primo scambio via DM con Valentina, mi aveva raccontato di essere a un bivio: la sua community online stava crescendo, ma lei sentiva di non canalizzare i suoi sforzi online. Andai a dare una sbirciatina ai suoi contenuti e rimasi sbalordita: 60-70 commenti sotto a post che parlavano di assegno unico, cedolini e congedi? Wow! Come riusciva a creare interesse, dialogo e conversazioni intorno ad argomenti così ostici e poco “social”? Valentina aveva chiaramente un talento e il suo progetto un grande potenziale.
“Dopo aver letto in lungo e in largo tutto il sito di Giulia, per prima cosa mi sono iscritta a Rethinking Instagram perché cercavo una risposta ai numeri. Avevo bisogno di mettere nero su bianco i miei servizi, capire il loro valore in termini di tempo e denaro e conoscere quanti clienti mi servivano veramente per realizzare il mio progetto lavorativo.
A quel punto volevo andare a fondo e ho deciso di partecipare anche a Personal Marketing: volevo imparare a fare marketing di me stessa. Volevo rendere più concreto il mio progetto e, soprattutto in un mercato pieno di professionisti che fanno il mio stesso lavoro, sentivo di dover trovare la mia voce, un nuovo metodo per approcciarmi alla mia community e rendermi visibile”.
Valentina è entrata dentro Personal Marketing in un momento in cui stavano iniziando a proliferare professionist* che, seguendo il suo esempio, volevano crearsi la loro nicchia online. Era un momento molto delicato per Valentina! Lei che era stata pioniera nella sua nicchia, portando una professione classica come quella di Consulente del Lavoro online, ora voleva capire come diventare sempre più riconoscibile, “difendere” la sua unicità e far emergere ancora di più la sua Mission.
“Durante i due mesi di Mentoring con Giulia, confesso che ci sono stati momenti un po’ difficili da affrontare che mi hanno fatto ripensare molte cose di me e del mio modo di lavorare.
Molti professionisti del mio settore si stavano avvicinando all'online e io sentivo il bisogno di dovermi distinguere, nel mondo digitale come in quello reale.
Volevo essere riconosciuta per il mio valore, essere distinguibile e unica nel mio genere.
Ho deciso che non volevo essere come gli altri professionisti ma volevo essere me stessa, volevo portare online il mio stile, la mia visione, il mio modo di essere.
Ho sempre saputo di volermi affermare in una nicchia. Ma in quale avrei potuto specializzarmi? Agricoli? Edili? Spettacolo? Welfare aziendale? Poi ho avuto l’illuminazione. Il genitore lavoratore è una nicchia ed eccoci qui! Io stessa sono la mia nicchia! È nata @cdl_valentina_filippini
E mentre andavo attraverso queste nuove consapevolezze, ho anche sconfitto la paura del mio codice deontologico e ho capito che posso portare il mio modo di lavorare sia nel mio ufficio fisico che in quello digitale. Anche se, per alcuni colleghi che lavorano sul territorio, è difficile immaginare che siano la stessa cosa, cambia solo il luogo in cui si lavora”.
Abbiamo dovuto lavorare in profondità con Valentina sulla parte del mindset perché, per una professionista che ha sempre lavorato sul territorio e che è sempre stata riconosciuta per questo, portare online la propria professionalità non è semplice. Anche quando le cose vanno bene e c’è riscontro da parte del palco virtuale, il retaggio culturale intorno può essere limitante: per questo abbiamo lavorato insieme per far capire a Valentina come il suo lavoro di divulgazione online fosse un lavoro di grande valore. Un lavoro dalla portata ben più ampia di quello che lei poteva fare nel suo territorio.
“Nei due mesi di Personal Marketing, ho imparato a espormi, a parlare a un pubblico e ad avere chiaro in testa chi sono e cosa offro. Sembra scontato ma non è così, soprattutto se si è abituati a vedere una figura professionale come la mia in completo gessato e dietro a una scrivania.
Ho capito che anche se dico dei “no”, sono importanti per avere, dopo, dei super sì!
Non avevo mai fatto un percorso simile a quello con Giulia ed è stato illuminante. Soprattutto per me, per la mia professione e per la mia attività”.
Una volta presa consapevolezza del suo valore e della sua unicità, dentro il modulo sul Personal Brand, è stato il momento per Valentina di tracciare le boundaries, quei famosi confini senza i quali Valentina non riusciva a lavorare come voleva. Questo è un tema ricorrente nelle mie classi di Personal Marketing, soprattutto quando iniziamo a ridefinire l’offerta di servizi e di prodotti in un’ottica di sostenibilità per ciascuna professionista. Molte sentono di dover assecondare tutte le richieste dei propri clienti, perché in fondo è da loro che dipende il fatturato, ma spesso finiscono per essere trascinate da una richiesta a un’altra. Così disperdono tempo, energie e soddisfazione. Saper tracciare le proprie boundaries è un processo difficile, ma cruciale, per lavorare meglio sia per noi che per i nostri clienti.
“Ho iniziato a far capire al cliente fino a dove si può spingere con me, a creare delle regole che devono essere rispettate, a dire dei “no”, “no” che però sono positivi. Ho iniziato a stabilire le regole del mio studio e a farle applicare a tutti coloro che mi circondano. Sono molto più determinata di prima e ora accetto solo incarichi che rispecchiano il mio modo di pensare, perché voglio creare la mia nicchia. Tracciare i miei confini è stato molto importante anche per ridefinire quello che offrivo.
Giulia è stata un tornado: grazie a lei, nella tappa di Personal Marketing dedicata all’offerta, ho iniziato a diversificare i miei servizi, ho deciso a chi rivolgermi online, ho adeguato le tariffe e ho deciso che era arrivato il momento di lanciare un nuovo segmento di business: i webinar online per genitori lavoratori: è stato un successo!
Al lancio del mio primo webinar ho ricevuto un numero di richieste tre volte superiori alle previsioni! A oggi ho già svolto tre webinar e sto già lavorando per quelli che verranno!
Grazie a questo nuovo segmento di business, nel primo semestre del 2023 ho quasi raddoppiato il fatturato rispetto all’anno prima.
E, soprattutto, quest’anno per la prima volta il mio fatturato online sarà uguale al mio fatturato sul territorio: un risultato che pensavo avrei raggiunto tra molti anni, e invece è successo molto velocemente!”
A 6 mesi dalla conclusione di Personal Marketing, Valentina ha raggiunto risultati incredibili, ma soprattutto ha dimostrato a se stessa che una professione classica come quella della Consulente del Lavoro può davvero avere un grande potenziale online, se presentata coi servizi giusti e avendo chiaro come aggiungere valore alle proprie persone. I numeri parlano chiaro: in pochi mesi, grazie ai nuovi servizi creati, il suo fatturato online ha raggiunto il suo fatturato “classico” - quello che di solito raggiunge lavorando nel suo studio sul territorio - e il potenziale di scalabilità della sua attività, a oggi, è esponenziale. Scalare per un piccolo business significa proprio generare più valore lavorando meno: il nuovo modello di business per Valentina sta andando proprio in questa direzione.
“In Personal Marketing, però, non ho solo creato un nuovo modello di business, ma ho anche iniziato a organizzarmi per essere maggiormente produttiva in minor tempo. Anzi posso dire una cosa?
Ho anche imparato a non lavorare!
Io sono ossessionata dal mio lavoro: quando mi metto in mente una cosa, sono un treno, non mi distrae niente e nessuno.
L’intermittent working è stata una scoperta sconvolgente. Appena ho sentito Giulia che ne parlava ho pensato “Ma è un genio! Lo voglio applicare subito anch'io!” e così ho fatto.
Ho capito che non devo per forza andare in vacanza due settimane in agosto, come fanno la maggior parte degli studi della mia zona. Tra l’altro, le due settimane di ferie non fanno per me: per com’è strutturato il mio studio e la collaborazione con altri professionisti, è deleterio. Mi tocca sempre portarmi in vacanza il pc. Questo deve cambiare e sto lavorando per farlo!
Ho già un sogno nel cassetto per l’anno prossimo: trasferirmi a luglio e agosto in montagna e lavorare in mezzo al bosco!”.
Di tutti i risultati che raggiungono le mie clienti, quelli che dimostrano come riescono a prendersi più tempo per loro stesse sono i miei preferiti! Valentina ha fatto un lavoro immenso di decostruzione di tutta quella che era la narrativa legata alla sua professione nel territorio. E poi di ricostruzione in quello che lei voleva per se stessa. A volte, darsi il permesso di riscrivere la propria storia, di uscire dalle mura del proprio ufficio per fare divulgazione su Instagram, di scegliere di dire no ai clienti che ci fanno richieste continue e anche di non lavorare quando lo riteniamo giusto per noi, è la cosa più rivoluzionaria che una professionista possa fare per sé. Sono molto orgogliosa del lavoro di Valentina perché ha saputo raggiungere dei risultati importanti a livello di business e, soprattutto, li ha raggiunti mettendosi al centro, scegliendo se stessa e i suoi valori.
Ti consiglio di seguire il suo lavoro online direttamente qui.